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Intervista a Roberto Locatelli

Roberto Locatelli campione del mondo 2000 nella classe 125 con l’Aprilia di Noale.

 

D. Un centauro campione del mondo con la Nazionale Piloti: che cosa significa per te far parte di questa squadra?

R. Essere un componente della Nazionale Piloti è qualcosa di importante per me perché, attraverso gli eventi a cui partecipo, è possibile aiutare tutte le persone che vivono momenti di difficoltà. E’ un onore per me essere presente alle partite perché sono momenti in cui possiamo unire lo sport alla beneficenza: ci divertiamo tutti assieme pensando soprattutto a raccogliere fondi da destinare a tutti coloro che sono in difficoltà.

 

D. A causa delle condizioni fisiche non perfette, a Bergamo hai dovuto assistere alla partita da bordo campo: ti è dispiaciuto non poter essere in campo con il resto della squadra?

R. No, non sono dispiaciuto di essere stato in panchina perché mi sento comunque parte integrante della squadra: partecipo lo stesso da qui sostenendo i ragazzi in campo.

 

D. L’appuntamento italiano 2010 con la Nazionale Piloti si è svolto a Bergamo: da italiano cosa vuol dire giocare in casa?

R. E’ una sensazione veramente bella, unica del suo genere. E’ un onore per me essere presente in stadi importanti come l’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo e mi piace sentire il calore del pubblico che è presente vicino al campo di gioco. Se confronto la mia carriera nel motomondiale con la mia esperienza negli stadi trovo una grande differenza: da calciatore percepisci molto di più la partecipazione del pubblico mentre in moto devi indossare il casco che ti impedisce di stare così a contatto con i tifosi.

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