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Intervista a Kristian Ghedina

Intervista con Kristian Ghedina, Pilota della squadra Movisport BMW M3 E90 nel Campionato 2010 Superstars.

  

D. Da amato e grande campione di Sci, autore di fantastici trionfi, tra cui le 12 vittorie nelle Discese della Coppa del Mondo, sei passato al mondo dei motori: che cosa ti ha spinto a metterti in gioco in uno sport diverso dallo sci?

R. Ho sempre avuto fin da piccolo una grande passione per i motori e viste le affinità che ci sono fra questi due mondi ho deciso di provare ad intraprendere questa nuova attività sportiva. Da bambino ho portato avanti lo sci per il semplice fatto che vivendo in montagna a Cortina era più semplice per tutto: sia per gli allenamenti, sia per le gare. Appena ho smesso con le competizioni sulla neve, ho cercato di riprendere con questa mia vecchia passione che ora mi sta dando delle discrete soddisfazioni.

  

D. Nello sci e nei motori la partenza è uno dei momenti cruciali in cui si vivono anche attimi di tensione: ci puoi dire se, nell’immediata vigilia di una partenza di una gara, provi le stesse emozioni che sentivi prima di una discesa?

R. La tensione che si vive in partenza di una gara di sci o di auto è sicuramente molto forte. Posso dire che agli inizi delle mie corse in macchina l’emozione e la tensione erano molto maggiori rispetto a quelle che provavo in una gara di sci ma penso che fosse dovuto al semplice fatto che non avessi ancora molta esperienza, per non dire nessuna. Con il passare del tempo, gara dopo gara, iniziando ad acquisire più dimestichezza col mezzo, le tensioni si sono pian piano affievolite. Dopo un po’ di anni che mi cimento coi motori, posso dire che nei momenti immediatamente precedenti alla partenza dietro ad un cancelletto con due sci ai piedi, l’emozione è molto più forte. E questo è dovuto soprattutto perché sai a priori che in ogni discesa che fai non puoi permetterti il lusso di sbagliare eccessivamente: in primo luogo perché con un grave errore potresti compromettere il risultato e ancor di più sai che potresti rischiare di cadere e questo nella discesa libera al 90% dei casi vuol dire farsi male seriamente e perdere la stagione.

D. Al Mugello dopo una qualifica non molto positiva hai saputo cogliere importantissimi risultati sia in gara 1 con un bel settimo posto sia in gara 2 in cui hai conquistato un’ottima quinta posizione. Che obiettivi ti poni per la prossima gara a Varano?

R. Sono felice del risultato del Mugello e posso dire che l’ho ottenuto anche perché è una pista che mi piace particolarmente: essendo molto larga si addice anche per fare dei sorpassi, quindi sei molto più stimolato a far bene mentre Varano è molto stretta, senza lunghi rettilinei ed è quindi difficilissimo sorpassare. Spero di uscire indenne dalla partenza anche se sono convinto che la gara, su quella pista, la fai con le qualifiche. Vista la particolarità della pista, solo se ottieni una buona posizione in griglia puoi partire davanti e mantenere la posizione, altrimenti devi saperti adeguare a stare nella bagarre: in questi casi l’unico modo per superare è provare ad indurre all’errore l’avversario che ti precede. Quindi l’obiettivo mio è, per prima cosa, quello di far molto bene in qualifica anche se so che a differenza degli altri piloti ho sicuramente più difficoltà perché impiego molti più giri di loro per metabolizzare il tracciato visti anche i pochi anni di esperienza e infine cercherò, come sempre, di dare il massimo in gara.

D. In testa al campionato 2010 di Superstars si trovano Thomas Biagi a 106 e Luigi Ferrara a 105. Chi ha più chance di portarsi a casa il titolo a fine stagione?

R.Thomas Biagi ha sicuramente molta più esperienza di Ferrara e mi auguro che sia lui a portarsi a casa il titolo anche perché corriamo entrambi per la BMW, marchio al quale sono legato affettivamente da quando ero piccolino e contrattualmente come testimonial sportivo da più di quattro anni. Sono però consapevole del fatto che Ferrara non mollerà l’osso fino all’ultimo metro dell’ultima gara e gli darà del filo da torcere perché è sempre un gran pilota.

D. Oltre che ad essere discesista e pilota sei anche un componente importante della Nazionale Piloti. Che cosa vuol dire scendere in campo con i colori della nostra squadra?

R. In qualsiasi sport che ho praticato e pratico, voglio dare sempre anima e corpo per poter ottenere il massimo risultato ed è così anche nella Nazionale Piloti. Fin dall’inizio, con tanta grinta e sempre con la voglia di vincere, ho sempre dato il massimo di me stesso seppur non giocando da grande campione quale Schumacher, Fisichella, Alonso e Patrese. E grazie a questo sono riuscito a conquistarmi quel posticino che mi da la gioia e l’onore di poter giocare insieme a questi grandi fenomeni dell’automobilismo che avevo visto solo e sempre in televisione. Ed oggi sono un componente della squadra: vincere o perdere una partita giocando in campo assieme a loro sapendo soprattutto che si gioca sempre per solidarietà è motivo di grosso vanto e onore personale.

D. Vai in campo con altri campioni del motorsport come Schumacher, Alonso, Massa e Trulli: chi ti ha colpito maggiormente?

R. Colui che mi ha colpito maggiormente è proprio Schumacher perché nel vederlo giocare mi sembra che ci metta la stessa grinta che mette nelle gare di F1: è un leader, è un grande trascinatore e gioca anche bene. La persona che però gioca meglio in assoluto è Fisichella visti anche i suoi precedenti calcistici.

D. Immagina che un direttore sportivo di un team di Formula Uno ti abbia scelto per fare un test con una sua vettura: con quale squadra ti piacerebbe avere questa possibilità? E quale pilota vorresti avere come “maestro per un giorno”?

R. Ho iniziato a far parte della Nazionale Piloti proprio nell’estate del 2006: anno in cui ha iniziato a correre in F1 Sebastian Vettel. Nello stesso periodo ha iniziato anche lui a partecipare agli eventi della squadra ed è proprio lì che ho avuto il piacere di conoscerlo. Mi è sempre piaciuto e l’ho sempre stimato perché è molto umile: è un gran professionista. Quindi sceglierei proprio lui come mio istruttore in F1 e chiaramente userei anche la macchina del suo team visto che al momento è la più competitiva in pista. Allo stesso modo però sarei entusiasta di poter provare, sempre assieme a lui, la BMW, vettura con la quale lui ha corso i primi anni in F1 e con la quale ho esordito nel campionato italiano turismo: inoltre è ancora il marchio con cui sto sempre continuando a gareggiare nel campionato “Superstars”.

D. Sciatore, pilota e calciatore: quali altre passioni coltivi nel tempo libero?

R. Sono un appassionato dello sport in generale ma ho anche una gran passione per la cucina: con questo non voglio dire che mi piace solo mangiare ma mi piace anche molto cucinare. Inoltre nei piccoli ritagli di tempo che trovo, adoro occuparmi di tutto quello che è la cura del giardino come tagliare il legno nel bosco, riparare la strada di casa. Insomma, stare all’aria aperta, respirare aria sana di Cortina e rilassarmi facendo un po’ di “ginnastica da casa”!

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